1. Presentazione dell’intervento
La presente proposta di intervento nell’area della Geografia, delle Scienze Ambientali e dello Sviluppo Sostenibile, elaborata sulla base di una pluriennale esperienza di docenze presso l’Università di Addis Abeba all’interno del Programma di Cooperazione Universitaria Italo-Etiopica, tiene conto delle indicazioni fornite dal Dipartimento per la Cooperazione con i Paesi in Via di Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri e illustrate nel documento intitolato “Ciclo del Progetto”. Essa nasce dall’esigenza di offrire un contributo concreto alla formazione di competenze scientifiche e professionali in un ambito di notevole importanza strategica per lo sviluppo del Paese, tradizionalmente afflitto da dissesti territoriali (erosione del suolo, instabilità dei versanti, inondazioni) che hanno subito un ulteriore aggravamento a causa di lunghi periodi di guerra che lo hanno funestato negli ultimi decenni. Pur trovando una sede istituzionale presso alcune università del paese (Addis Abeba, Mekele, Dire Dawa, Arba Minch, Axum) dove esistono corsi sia a livello di Bachelor che di Master sulle tematiche classiche della Geografia Fisica ed Economica e della Sostenibilità Ambientale, l’insegnamento a livello avanzato di alcune delle discipline più importanti del settore, quali la Geomorfologia, la Geomorfologia Applicata, l’Idrologia, l’Economia e Management delle PMI, l’Analisi regionale, la Pianificazione e Gestione del Territorio, la Conservazione del Suolo e dell’Acqua, ecc. non può essere effettuato per la mancanza di docenti qualificati e di un adeguato supporto di laboratori e di materiale bibliografico oltre che per l’estrema difficoltà di svolgere il necessario addestramento sul terreno dovuta essenzialmente a insostenibilità finanziaria. Ciò si riflette in una generale insufficienza e inadeguatezza dei quadri professionali impegnati nelle strutture di gestione territoriale, che debbono spesso fare affidamento su operatori stranieri anche per lo svolgimento di attività di base, quali la cartografia geoambientale, i piani di bacino, i piani urbanistici, la valutazione dell’erosione, ecc., determinando altresì una progressiva separazione tra Università ed Enti Pubblici.
Da oltre 10 anni, l’Italia, tramite il MAE, ha cessato il programma di cooperazione e di sostegno alla didattica e alla ricerca con le due principali università di Addis Abeba e Mekele. Questo programma, caratterizzato da luci ed ombre, non è stato impostato su intervalli temporali di durata sufficiente a determinare certe premesse (concordate ovviamente con la controparte), a verificarne periodicamente i progressi e a valutarne infine i risultati. Esso è proceduto, infatti, sulla base di accordi annuali, spesso definiti all’ultimo momento, che non hanno consentito di effettuare una programmazione adeguata. A tale carenza di programmazione, unita alla difficoltà di comprendere a fondo gli schemi di funzionamento del sistema accademico etiopico (organizzato secondo modelli anglosassoni e alquanto diverso da quello italiano), si è cercato di ovviare rilanciando nell’ambito del Programma Paese la cooperazione universitaria per un triennio che riguarda però soltanto l’Università di Addis Abeba, per alcune discipline di base, e quella di Haramaya, per l’Agricoltura. Tutte le nuove 15 università che il Governo Etiopico ha realizzato nell’ultimo quinquennio rimangono attualmente escluse da tale programma, pur avendo maggiori difficoltà nel reperire docenti qualificati. In queste università, infatti, normalmente gli studenti che hanno ottenuto un titolo di Master, ed i miglior con un titolo di Bachelor, sono subito inseriti nello staff docente, pur avendo nessuna o quasi esperienza di didattica e ricerca. Un elemento negativo dei precedenti programmi di cooperazione del MAE è stato ed ancora è quello di limitare l’intervento alla sola attività didattica senza considerare che, a livello universitario, non può esistere alcuno sviluppo senza una adeguata attività di ricerca cui collegare anche le tesi di Master.
In base a quanto esposto, risulta evidente l’esigenza di programmare ogni intervento di cooperazione sull’arco di almeno un triennio, impegnandosi nei settori indicati, ritenuti prioritari dalla controparte, fornendo sia assistenza didattica nelle discipline sia di base che più avanzate, sia fornendo sostegno alle attività di ricerca, all’interno delle quali debbono esser necessariamente collocate le tesi di Master (che rappresentano senza dubbio il prodotto più importante e concreto dell’impegno didattico e scientifico dei docenti). Un forte impegno, in questo ambito, dovrebbe esser anche rivolto al rafforzamento della struttura dipartimentale mediante la formazione di nuovi docenti nei settori di assistenza (consentendo ad alcuni Master la frequenza a corsi di Dottorato in Italia), il potenziamento dei laboratori e della biblioteca, l’aggiornamento periodico in Italia del personale locale. L’intervento programmato consentirà di organizzare le attività didattiche e scientifiche con un approccio ordinato ed efficiente, impiegando un gruppo prestabilito di docenti italiani che, avvicendandosi regolarmente nelle missioni (sia per insegnamento che per ricerca) garantiscano continuità di presenza nei Dipartimenti oggetto dell’intervento, oltre alla necessaria assistenza alle tesi di Master.
2. Contesto dell’intervento
In un paese in via di sviluppo come l’Etiopia, all’interno del quale (a differenza di quanto avviene nel mondo occidentale dove esiste una secolare e dettagliata conoscenza del territorio che con il tempo è stata in qualche modo codificata fino a divenire patrimonio culturale generale) la stessa nozione di territorio, in termini puramente geografici, risulta piuttosto limitata e spesso frazionata in ristretti ambiti locali, le realtà sociali ed economiche sono ancora condizionate più dalla tradizione che da riscontri scientificamente basati.
Bisogna inoltre ricordare che il territorio etiopico risulta diffusamente interessato da dissesti ambientali, talora particolarmente gravi, dovuti alle condizioni climatiche sfavorevoli (ricorrenza di periodi di siccità e grande variabilità nel regime delle piogge) e soggetto a desertificazione conseguente ad una plurisecolare pressione antropica (fortemente accentuata anche in relazione alla guerra che ha colpito il paese negli ultimi decenni), a rischio di alluvionamento, a fenomeni sempre più ricorrenti di instabilità con conseguenze talora catastrofiche su terre coltivate, infrastrutture e insediamenti umani. Ciò si traduce ovviamente in un ritardo nella crescita sociale ed economica dell’Etiopia che deve trovare una propria via allo sviluppo sostenendo iniziative volte alla salvaguardia delle risorse naturali ed al recupero delle aree degradate ed evitando in ogni caso di realizzare attività che vadano ad incidere pesantemente sugli equilibri dell’ambiente naturale, come è già successo ad altri paesi, dove ad un primo progresso economico ed industriale sono seguiti danni ambientali, talora irreversibili, che hanno praticamente annullato i vantaggi economici acquisiti.
In base a tutto ciò, risulta evidente la necessità che sia disponibile, all’interno delle strutture di governo territoriale, personale qualificato in grado di comprendere ed affrontare correttamente queste problematiche, a sua volta formato e sostenuto da una struttura universitaria di elevato livello scientifico cui possono fornire un contributo fondamentale le discipline geografico-fisiche ed economico-ambientali. Il presente progetto di cooperazione con l’Università di Dire Dawa, prende spunto dalle forti esigenze culturali che emergono dal contesto sopra descritto e si inquadra sia nelle attività di supporto alla didattica e alla ricerca svolte dall’Università di Ferrara con cui è attualmente attivo un Memorandum of Understanding per attività di cooperazione accademica in vari settori, sia nelle attività predisposte dal Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa dell’Università del Piemonte O. per la realizzazione di un analogo progetto di collaborazione con alcune Università dell’Ethiopia e del Kenya , che è incentrato sullo sviluppo dell’agricoltura.
3. Strategie d’intervento
Il presente progetto ha come obiettivo principale lo sviluppo delle capacità didattiche e di ricerca scientifica dei docenti dell’Università di Dire Dawa i quali a loro volta potranno trasferire le conoscenze acquisite alla formazione sia di quadri dirigenti esperti nei settori d’intervento da inserire nella società civile che di nuovo personale docente di alta qualificazione nell’ambito di una struttura universitaria che potrà puntare ad un livello di qualità prioritaria nel continete Africano.
Il presente progetto ha come obiettivo principale lo sviluppo delle capacità didattiche e di ricerca scientifica dei docenti dell’Università di Dire Dawa i quali a loro volta potranno trasferire le conoscenze acquisite alla formazione sia di quadri dirigenti esperti nei settori d’intervento da inserire nella società civile che di nuovo personale docente di alta qualificazione nell’ambito di una struttura universitaria che potrà puntare ad un livello di qualità prioritaria nel continente Africano.
La strategia d’intervento comprenderà pertanto i seguenti punti:
a) assistenza didattica tramite l’invio di almeno due o più docenti italiani all’anno (equamente divisi per semestre) per tre anni per svolgere cicli di lezioni interne ai corsi attivati di Master, ma anche, ove necessario, ai corsi di primo livello (Undergraduate Students), seminari e conferenze scientifiche su argomenti avanzati;
b) ampliare le esistenti collaborazioni scientifiche sulle tematiche oggetto dell’intervento sviluppando programmi di ricerca scientifica comuni sulle tematiche riguardanti i settori d’intervento;
c) assistenza alle Tesi di Master, opportunamente collocate all’interno delle attività di ricerca;
d) preparazione e conduzione congiunta con docenti locali di escursione didattiche sul terreno;
e) assistenza alla gestione e sviluppo dei laboratori scientifico-didattici e della biblioteca;
f) predisposizione delle condizioni per al costituzione in sede locale di un Corso di Dottorato sulle tematiche oggetto dell’intervento, possibilmente in collaborazione con università Italiane;
g) organizzazione, congiuntamente con docenti locali, di convegni e workshops sulle tematiche dell’intervento rivolti a e con il contributo di: studenti di Master, personale docente locale, tesisti di master ed operatori delle agenzie preposte alla gestione del territorio;
h) formazione e aggiornamento del personale tecnico dei laboratori scientifici e didattici.
4. Risultati attesi
I risultati attesi sono ovvii e riguardano più aspetti quali:
a) la formazione e l’alta qualificazione dei docenti locali;
b) lo sviluppo dell’Università di Dire Dawa;
c) una migliore qualità delle Tesi di Master;
d) incremento della qualità dei risultati della ricerca scientifica;
e) laboratori scientifico-didattici più efficienti ed in grado di autofinanziarsi;
f) migliore collegamento tra Università ed enti pubblici.
g) non per ultimo, la crescita scientifica e culturale dei docenti-ricercatori italiani che vorranno collaborare al programma come ricercatori e formatori..
5. Fattori esterni
La buona riuscita del progetto può essere condizionata in modo più o meno pesante da alcuni fattori esterni connessi sia con la lentezza degli apparati burocratici locali, con la scarsa abitudine del personale etiopico alla collaborazione tra Dipartimenti diversi e, talora, anche all’interno dello stesso Dipartimento, con le difficoltà logistiche del territorio che in alcuni periodi dell’anno rendono praticamente impossibile qualsiasi attività di ricerca sul terreno. Dovrà essere impegno di tutte le parti coinvolte nel Progetto di adoperarsi in ogni modo per cercare di limitare al massimo questi elementi di difficoltà, intervenendo in modo appropriato a tutti i livelli di competenza e cercando di organizzare al meglio il proprio lavoro.
6. Realizzazione dell’intervento
Come si è accennato, al fine di una organizzazione più efficiente, il gruppo di docenti partecipanti al Progetto dovrà essere predisposto dall’inizio, stabilendo altresì un quadro preliminare degli impegni nel corso del triennio.
7. Risorse e stima dei costi
Per l’assistenza didattica, compresa quella alle tesi di Master, e la Ricerca debbono essere previste, nell’arco del triennio, almeno 6 missioni brevi di docenti italiani di due mesi ciascuna. Affinché le attività didattiche possano svolgersi in maniera compiuta e produttiva è necessario prevedere per ogni semestre una quota di cofinanziamento per le esercitazioni sul terreno e per materiale di cancelleria (fotocopie materiale didattico, guide alle escursioni, ecc.).
In sintesi le spese in Euro previste per il Progetto nell’arco di tre anni accademici sono le seguenti:
-Spese di viaggio per una missione 800.00. Per sei missioni: 4800.00
-Spese di vitto ed alloggio per ogni docente per un mese: 1200.00. Per sei missioni: 7200.00
-Cofinanziamento escursione sul terreno: 200.00. Per sei escursioni: 1200.00
-Compenso docenti italiani per un mese 3000.00. Per sei missioni 18000.00
TOTALE per ogni missione: 5200.00. Per sei missioni: 31200.00
8. Cronogramma
Il cronogramma di dettaglio delle attività sarà concordato con i direttori dei Dipartimenti coinvolti una volta che il programma avrà ottenuto un adeguato sostegno finanziario e potrà essere avviato, almeno in parte, concordemente con le modalità e le finalità descritte.
9. Monitoraggio e valutazione
Incontri periodici di verifica tra il Responsabile del Progetto, i docenti e i ricercatori italiani in missione e la controparte (Chairman di Dipartimento, Consiglio di Dipartimento, Dean, Academic Vice-President ecc.); relazioni semestrali da parte del Chairman del Dipartimento sull’andamento del Progetto (insegnamento, ricerca ecc.). Seminari periodici presso il Dipartimento sulle problematiche e i risultati della ricerca. Presentazione formale semestrale degli stati di avanzamento delle attività scientifiche e presentazione finale dei risultati ottenuti in un apposita Conferenza presso l’Università di Dire Dawa.
10. Conclusione e sviluppi successivi
Questo programma di cooperazione consta principalmente del supporto alla didattica e alla formazione dei docenti dell’Università di Dire Dawa nei settori disciplinari della Geografia Fisica ed Economica, della Sostenibilità Ambientale e della Conservazione Sostenibile delle Risorse Naturali. La sua durata è prevista in tre anni, ma condizioni economiche favorevoli e la qualità dei risultati ottenuto possono suggerire di prolungare il programma in accordo con i docenti locali, rinnovandolo per altri anni accademici in numero proporzionale alle disponibilità finanziare presenti. Tutte queste attività si inquadrano in una prospettiva di sviluppo dell’Università di Dire Dawa che potrebbe assumere un ruolo di polo di riferimento per le altre nuove Università regionali etiopiche e, più in generale, per gli istituti universitari dell’Africa orientale.